…o meglio Giannino e Rita, come recitava il libro di fiabe che Seavessi aveva ereditato da NonnaG, con illustrazioni bellissime e paurosissime.
Insomma parrebbe che qualcuno abbia letto all’Infanta la storia di Giannino e Rita, e l’Infanta, nonostante Seavessi la considerasse vaccinata a ogni fiabesca nefandezza per via della campagna “leggi anche tu la versione originale-non-disney dei libri”, l’Infanta, povera, ha accusato il colpo.
_mamma ma il loro papà li abbandona nel bosco?
_amore ma no, avrà cambiato subito idea, solo che oramai i bimbi si erano allontanati…
_mamma ma la strega li chiude nella gabbia dei polli?
_eh… boh… non so amore, ma poi finisce bene…
_mamma ma poi li vuole mangiare!
_ma frittellina, è una fiaba, non si mangiano i bambini….
Piscina, esterno giorno.
Seavessi spruzza l’elfica Infanta di protezione millemila, poi lo spruzzino finisce.
Allora Seavessi tira fuori un tubo nuovo, stavolta di crema, giallino, e inizia a spalmare alacremente Revoluciòn.
Si gira e vede l’Infanta con gli occhi sgranati.
_mamma?
_amoremio, che c’è, che hai visto?
_mamma, perché metti la maionese su mia sorella?
_
segnata a vita direi.
io avevo il terrore di cappuccetto rosso. Me lo ricordo ancora 😀
io di roger rabbit.
Ma io non sono normale mi sa..
Pero’……un morsichino a quelle belle chiappette anche una buona mamma lo può dare!
Senza maionese!
Questa frase sentita alla fine di un episodio di Criminal minds mi sembra pertinente: Le fiabe non insegnano ai bambini che i draghi esistono, lo sanno già che esistono. Le fiabe insegnano che i draghi possono essere sconfitti. Gilbert K. Chesterton
la frase è bellissima, ma è… adulta. in realtà l’Infanta, ma i bambini in generale, mi stupiscono sempre perché vengono colpiti da particolari che per un adulto sono secondari, per esempio l’Infanta quando leggiamo un libro chiede sempre come si chiamano i parenti del protagonista 🙂
Magù l’ha portato a casa da scuola, c’è pure l’immagine dei genitori che si allontanano..ma cazzo. Ma cazzo dico io.
A lui ho detto che i bimbi si sono persi “un pochino” mentre i genitori cercavano da mangiare.
Susibita
no davvero, hansel e gretel fa paura sul serio. Però la funzione delle fiabe è… fare paura, e allora come la mettiamo?
Sì, ok devono fare paura, devono fargli affrontare le paure per fargliele vincere.
La paura l’affronto se la risolvo, se ha una soluzione, la esorcizzo vincendola.
Tipo è bello che vincano la strega con lo stratagemma del forno (e bello che sia la sorellina a farlo =)).
Ma questa paura qui, quella dell’abbandono, vederla concretizzata, vedere sti genitori che non si riscattano in alcun modo.
Bah. No.
Non mi convince.
Questi davvero li abbandonano.
Che ci vinci se li abbandonano e non tornano nemmeno a cercarli?
Occhei, è solo una fiaba, la sto appesantendo.
Però è inquietante.
Susibita
Il patato da piccolo si è spaventato con Cappuccetto Rosso, tanto che non voleva più andare a trovare la nonna, per paura di trovare il lupo. Da lì in poi ho abbandonato le Fiabe di una volta e mi sono data a Winnie The Pooh & Co.
ottima soluzione direi!
Io aveo il sacro terrore supremo della strega di Biancaneve. Paurissssssima.
beh, credo fosse l’ultima cattiva DAVVERO cattiva della disney 🙂
Io rimango sempre perplessa dai genitori di pollicino, che risolvono il problema delle bocche da sfamare abbandonando i figli nel bosco…invece mia figlia non ne rimane per niente turbata, mentre la matrigna di Biancaneve le fa moltissima paura!
Al mio piccolo nanerottolo, anche se ancora è un fagottino,ho raccontato cappuccetto rosso nella versione di mia madre…”.il cacciatore dopo aver dato una botta in testa al lupo per anestetizzarlo, con un bel paio di forbici arrotondate taglia la pancia al lupo e dopo aver tirato fuori la nonna e cappuccetto lo ricuce con ago e filo.
Il lupo svegliato se ne va con la coda tra le gambe.”
A me da piccina mi faceva troppo ridere:)
Mi piace questa versione! Io faccio uscire Cappuccetto e la nonna per effetto di un sonoro calcione nel sedere… Comunque i fratelli Grimm li tengo per quando le mie befane sono più grandi… a volte impressionano ancora me! Loro mi chiedono spesso una storia prima di dormire e mi tocca inventarle lì per lì perché se prendo un libro DEVONO per forza guardare le illustrazioni. Partendo senza un’ idea precisa e cercando di variare ogni volta, mi sorprendo sempre del messaggio (morale) che alla fine ne viene fuori… perché riflette quello che vivo e sento in quel momento…Nonostante tutto è sempre positivo, ma… .Psichiatra???? Arrivoooooo!!!
ma che psichiatra, sei bravissima a inventare le favole! a me capita di farlo mentre si gioca, ma la sera… non ce la faccio!