Caro duemilatredici,
io ero una di quelle che ci credeva, quelle che #duemilacredici.
Diciamocelo, non è andata proprio così.
Sei stato un anno senza pianure, solo cime e abissi, e oh, per belle che fossero le cime, gli abissi sono stati bui, e orridi.
E se dalla cima bianca e luccicante di neve si vedono le bambine che crescono sane e buone, un matrimonio che patisce un po’ gli scossoni ma tutto sommato ha un buona tenuta di strada, la mia famiglia, le amiche poche-ma-buone, un lavoro che mi piace e le Colleghe Santesubito,
Ecco, nonostante questa vista meravigliosa, ancora agli abissi non riesco a dare un senso, a volte spuntano nel mezzo dei panorami più belli.
Io ti scrivo oggi Duemilatredici, per negoziare una tregua.
Prendiamoci questi ultimi due giorni, facciamo la pace. Impacchettiamo le tue cose, e buttiamo quel che non serve, perché hai infilato troppe cose nella valigia e io non voglio portarmela dietro così piena di sassi.
Lasciamoci in pace a vicenda, per questi ultimi due giorni.
bel discorso…lo dovrei fare anche io al mio 2013! ti auguro un felice 2014 pieno di cime e al massimo pianure…nessun abisso! 🙂 Glen
al massimo qualche discesa da fare rotolando in mezzo all’erba!
bel discorsetto, direi di farne uno incisivo uguale per al 2014!
dici che se gli facciamo capire subito chi comanda poi si comporta bene?
Io spero di si… mando avanti il 2013 oggi, che se ci parla lui magari è meglio
E allora butta tutti i sassi, anche i sassetti, quelli piccoli, appuntiti e fastidiosi che poi sono i peggiori………………….e tieni le cose buone, che mi sembrano tante!!!
Dai!!!! 🙂
Buon anno!
Sì, sono molto fortunata 🙂 e non vedo l’ora di un nuovo inizio!
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Con il 2013 ci avevo rinunciato, ma al 2014 gliene ho dette subito quattro, tanto per capirci!