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Welcome to the jungle
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Summa cum laude
Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?
- il libro Il Nuovo Bambino di Marcello Bernardi, già usato da NonnaG e NonnoG per allevare Seavessi e Ziabella; Seavessi ci ha trovato la risposta a qualunque Infantesco quesito, da perchè non è opportuno chiamare il proprio figlio Vascorossi Brambilla, a dove diamine vengono le macchie della sesta malattia. Non ha ancora trovato, Seavessi, la pagina in cui si spiega come impedire all’Infanta di diventare una soubrette da grande, ma reputa che sia una mancanza più sua e non del libro, e che ad una lettura più attenta troverà anche quello.
- La visione di svariate serie di ER, Dr House e Grey’s Anatomy da una parte, e di quasi tutto Gilmore Girls dall’altra.
- L’opinione dell’amatissimo DottorS, medico di base, che chiamato al capezzale dell’Infanta per malanni immaginati da Seavessi è solito commentare _ non so cosa sia, ma vedrai che domani sarà passato.
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il Verme e la Sorellina
Un paio di settimane fa un nuovo fantastico amico è entrato a fare parte della famiglia: il Velme, che vive nel sacchetto portapigiama e si nutre di Pandistelle.
Il Velme si è palesato una notte, più o meno all’ora in cui la Seavessi-mamma stava sognando di essere una groupie dei REM, e si è palesato sotto forma di Infanta rigida e ululante nel suo lettino.
Infanta _mamma c’ela il velme nel lettino!
Seavessi_ ma no amore l’hai sognato…. vieni andiamo a vedere insieme, andiamo a cercare il verme.
Infanta _cosa vuol dile che ho sognato?
Seavessi_ ehm…. che l’hai pensato e ti sembrava vero, ma il velme non c’è.
Infanta _ e dove è andato il verme? Nella sua cazetta nel poltapigiama?
Seavessi_ non c’era nessun velme, neanche nel portapigiama.
Infanta _ah è andato via? è andato a fare la pappa?
Seavessi_ ehmmmmm non so, cosa mangia il verme?
Infanta _i pandittelle.
Ieri pomeriggio avevo in mano un ritaglio di carta, e l’Infanta ha sgranato gli occhioni e ha detto: il Velme il Velme!!!
Con un lampo di genio ho pensato: e perché non accogliere il Velme in famiglia? magari povero si sente rifiutato.
E ho tirato su la storia del Velmino Mino, che si sente solo perché non ha amici (tutti lo chiamano Lurido Velme) e nessuno vuole giocare con lui, allora è scappato dalla mela natìa per andare a vivere nel poltapizàma, e di notte viene nel lettino perché ha freddo.
L’Infanta si è presa di compassione, ha dato un bacino al Velmino e gli ha detto ti vojio bene, e ha deciso che può (il Velme) dormire con i peluche.
Aaaaaaaaahh che liberazione, che bello avere sdoganato l’amico immaginario.
_pelò mamma dilli che non può venile nel mio lettino
_ok Infanta tu dormi nel lettino e domani prepariamo un lettino per il Velme.
_no il Velme non ha bizogno, il Velme dolme con la mia solellina nell’almadio.
So please welcome la Solellina nell’Almadio.
Perché queste cose non le dicono ai corsi pre-parto?
Aiuto aiuto peccalità
Uhm… il primo post.
Come si vede dal blogroll, questo avrebbe dovuto/voluto essere un blog in cui io descrivevo le mie meravigliose esperienze creative con scampoli rondelle e collavinilica.
Non avevo fatto bene i conti con il Lavoro, il MaritoNP e l’Infanta (soprattutto l’Infanta, in effetti).
Ma mi accorgo che mai titolo avrebbe potuto essere più azzeccato; un’amica solo ieri mi ha detto, scherzando, che sono una mamma part time (riferendosi alle mamme che si definiscono “a tempo pieno”). E mi sono accorta che è vero, sono part time in quasi tutto, e sono disorganizzata ma aaaah…
Se Avessi Tempo… 🙂
L’Infanta ha (quasi) due anni e mezzo ed è la gioia della mia vita la luce dei miei occhi la crema del mio caffè and so on.
Ma naturalmente non sono pensieri di questo tipo quelli che mi sventolano nello spazio arioso fra le orecchie mentre la inseguo per casa una domenica sera dopo tre giorni ininterrotti di pioggia.
Detto inseguimento è causato dalla necessità di farsi il bagno e lavarsi i capelli, e dopo 40 minuti di trattative inutili una mamma Seavessitempo può ben ridursi allo stato brado ed inseguire la pargola in tondo intorno al tavolo di cucina.
L’Infanta ribelle catturata ma non ridotta a più miti consigli, viene tuffata nell’acqua schiumosa mentre emette ululati minacciosi, e quando vede la mamma S.A.T. prendere la doccetta per compiere l’abietta azione del lavaggio capelli, comincia a gridare
“aiuuuuto, aiuto peccalità!!!! aiuto peccalità!!!!“
e pensare che c’è stato un tempo in cui aspettavo con ansia che cominciasse a parlare…
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